giovedì 29 ottobre 2015

Apologia di Socrate

(«Un sonno senza sogni» Platone, Apologia di Socrate)


Il giovane Platone decise di descrivere gli ultimi momenti di vita del suo maestro Socrate condannato a morte dagli ateniesi mediante l'assunzione di cicuta


« È naturale che costoro facciano così perché credono d'aver qualcosa da guadagnare...[io] credo di non aver altro da guadagnare, bevendo un poco più tardi [il veleno], se non di rendermi ridicolo a' miei stessi occhi, attaccandomi alla vita e facendone risparmio quando non c'è più niente da risparmiare... »

« E ormai intorno al basso ventre era quasi tutto freddo; ed egli si scoprì - perché s'era coperto - e disse, e fu l'ultima volta che udimmo la sua voce: «O Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclepio: dateglielo e non dimenticatevene!»

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